Alle origini del fascismo di confine

Il volume di Milica Kacin Wohinz esamina un periodo breve ma fondamentale della storia delle nostre terre, compreso tra il novembre del 1918 e il gennaio del 1921, quando, con la dissoluzione dell’impero asburgico, cambiarono radicalmente sia i confini che i rapporti tra le nazionalità che vi insistevano. Dall’ “occupazione” militare italiana dei territori conquistati nel 1918 fino alla loro annessione al regno d’Italia nel 1921, l’autrice approfondisce i problemi di un dopoguerra in cui le tensioni sociali si sommano con quelle legate alla specificità della presenza di nazionalità diverse, sullo stesso territorio. Due anni e due mesi in cui l’avvicendarsi di una amministrazione militare di “occupazione”, con mire espansionistiche verso i Balcani e di una amministrazione civile totalmente impreparata, trasformano il problema del rapporto con le minoranze in un problema di ordine pubblico gestito con pratiche repressive quali l’espulsione o il confino, creando i presupposti per la nascita di un violento squadrismo fascista di frontiera e allo stesso tempo di una forte e costante opposizione che troverà il suo sbocco naturale nella Resistenza.

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